paesaggio

La concentrazione di strutture sanatoriali diverse, presenti sul territorio di Sondalo (“Morelli”, “Abetina”, “Vallesana”, “Pineta di Sortenna”), è un unicum che consente di leggere l’intera evoluzione stilistica (Liberty, déco, razionalismo) dell’architettura sanatoriale, scenograficamente visibile dal fondovalle. Questo disegno architettonico e paesaggistico, incastonato nel severo ambiente forestale, costituisce un paesaggio culturale unico e di straordinario interesse in ambito italiano ed europeo.
Il “Villaggio Sanatoriale Eugenio Morelli” è un capolavoro dell’urbanistica “razionalista”, i cui valori di eccezionale interesse risiedono nel disegno e nella qualità estetica complessiva della cittadella; nelle soluzioni tecniche innovative, studiate ad hoc per rispondere alle condizioni climatiche; nell’integrazione delle diverse funzionalità (comprese quelle estetico-ricreative, incarnate nel grande e bellissimo Parco) in un’armonizzazione volumetrica e scenografica di grande impatto visivo.
Questa titanica “città di fondazione” alpina offre la visione di un inedito e spettacolare “teatro sanatoriale” che sostituisce all’assetto agricolo e boschivo della montagna un paesaggio moderno a tratti sorprendente, ancor oggi esempio insuperato di alta qualità edilizia e di efficace e moderna interpretazione del genius loci.
Dal 2010, ogni estate sono organizzate visite guidate al complesso monumentale e al parco del Villaggio Morelli.
Le visite — guidate da esperti di architettura, paesaggio, storia dell’arte, scienze forestali e fotografia — propongono percorsi di conoscenza e di esperienza diretta di questo grande patrimonio storico, architettonico e paesaggistico, sullo sfondo delle forme razionaliste dell’epoca, come tappa irrinunciabile nel percorso di conoscenza dell’architettura moderna.
The sanatorium landscape
The clustering of different types of sanatoria built in Sondalo township (“Morelli”, “Abetina”, “Vallesana”, “Pineta di Sortenna”) can be considered a one-off context and gives the chance to read the whole stylistic evolution (liberty, déco, rationalism) of architecture in sanatoria building story from the scenographic viewpoint of the valley floor. This kind of architectural and landscape design, conceived inside the harsh environment of the forest, represents a unique cultural landscape of extraordinary interest both in Italy and in Europe.
“The Sanatorium City Eugenio Morelli” is a masterpiece of the rationalist city planning, whose extremely interesting principles are based on the combined design and aesthetic quality of the city; on innovative technical solutions, specifically developed to adapt to various climatic conditions; on integrated functionalities (included the aesthetic and recreational aspect, rooted in the beautiful and wide Park) harmonically arranged by a spatial and an extremely scenographic point of view.
This sort of titanic alpine “New Town” gives an original and spectacular overview on the “Sanatorium theatre” that replaced the former agricultural and forestry order with an unprecedented and incredible modern landscape, nowadays still considered unbeaten example of high construction quality and effective, modern interpretation of “genius loci” concept.
Since 2010, every week guided tours to the Morelli Sanatorium City historical complex and to its park are organized.
Guided tours – led by experts in architecture, landscape, art history, forestry science and photography – offer several itineraries to discover and experience this cultural, architectural and landscape heritage as a fundamental landmark in the path of knowledge of the modern architecture on the background of the rationalism of those times.
1. Portineria: combinazione tra un volume cilindrico e un corpo edilizio in linea. Di particolare interesse la rotonda, costruita su una sovrapposizione di volumi che si rastremano: un basamento in pietra con andamento a scarpa, due piani intermedi, una torretta di copertura con lanterna. Una interpretazione razionalista del tema classico della pianta centrale. 1. Reception building: a combination of a cilindric volume and a linear building. The rotunda, based on the idea of superimposed tapered volumes, is a building of particular interest: a base built of rock with a scarp wall, two intermediate floors, an upper little tower with a small cupola-like structure. It is a rationalist interpretation of the classical topic of central plan.
2. Villetta del direttore: edificio con pianta a L e volumi puri di ascendenza razionalista. L’angolo concavo è intersecato da un corpo cilindrico che funge da ingresso, con una scalinata circolare, un portico e un’altana sulla copertura. Si evidenziano alcuni temi modernisti quali le finestrature orizzontali e il tetto-solarium praticabile. Appare come una villla mediterranea tra i monti. 2. The director’s villa: L shaped building with pure volumes echoing rationalist style. A cylindrical body placed inside a concave corner serves as entrance, which has a curved staircase, a portico and a rooftop terrace. We highlight some modernist themes as the horizontal window placement and the accesible roof-solarium. It looks like a mediterranean villa in the mountains.
3. Padiglione chirurgico (IV padiglione): edificio a pianta allungata che riprende la forma di un piroscafo, perseguendo dichiaratamente una simbolicità navale con i colori bianco delle facciate e celeste delle ringhiere e dei mosaici marinari all’interno. Nella sua collocazione straniante in mezzo alle montagne dà luogo a una complessa eterotopia. Notevole l’atrio monumentale d’ingresso. 3. Surgical pavilion (IV pavilion): building with an extended layout shaped as a steamboat, that clearly presents a naval symbolism, as shown by the colors of facades (white) and railings (pale blue) or by the maritime mosaics inside. Its alienating position in the mountains creates a complex heterotopia. The entrance takes the form of a noteworthy monumental atrium.
4. Padiglioni tipo: gli edifici derivano da una tipologia messa a punto dall’Ufficio per le costruzioni sanatoriali di Roma. La collocazione in ambito montano ha generato interessanti variazioni. Il basamento con tre piani seminterrati è rivestito con lastre di granito, mentre nei cinque piani superiori trovano posto le gallerie di cura con gli ingegnosi sistemi di chiusura delle verande. 4. Standard pavilions: all the buildings design followed the architectural typology established by the Office for sanatorium architecture in Rome. The building placement in a mountain context determined interesting variations. The base made of three basement floors is covered with granite plates, while in the five floors above ground we find sun balconies with original closing systems for retractable verandas.
5. Strade e opere di costruzione del versante: dal tornante del primo padiglione la monumentale opera d’ingegneria – che si articola lungo tutto il complesso in un sistema di muraglioni in pietra ad arcate cieche, viadotti, gallerie e terrazzamenti – si ammira in tutta la sua forza espressiva. È il volto più classico del Villaggio, e ricorda le grandi opere d’ingegneria dell’antichità. 5. Roads and building works on the slope: from the first pavilion hairpin turn starts the majestic engineering work that can be admired in all its expressive power. It extends along all the Sanatorium complex in a compound system of stone walls with blind arcades, viaducts, galleries and terracing.
6. Padiglione dell’amministrazione: è l’edificio che, verso valle, evidenzia il carattere più spiccatamente “novecentista”. Sopra il basamento in pietra, le due torrette semicircolari rivestite in mattoncini di clinker inquadrano una rigorosa parete finestrata percorsa da marcapiani in pietra allineati con i davanzali. Il retro dell’edificio è invece consonante al contiguo padiglione dei servizi. 6. Administration pavilion: this is the building with the most distinct Twentieth century style. Over the base in rock, two semicircular towers covered in clinker bricks frame a geometric window wall with rock cornices aligned with the windowsills. On the other hand, the rear of the building resembles the adjoining service pavilion.
7. Padiglione dei servizi: è costituito da un grande blocco con cinque piani e un attico coperto, dal quale si diramava il sistema di trasporto su teleferiche. Si accosta al retrostante corpo in linea, più alto di due piani, prosecuzione dell’amministrazione. Gli spigoli sono stondati e l’intero edificio è percorso da grandi finestrature con vetri isolanti “Termolux” dal particolare effetto coloristico. 7. Service pavilion: it is formed by a large five-floor block and a covered attic from where the cableway transport system departs. Behind it a taller two floor linear building stands as the administration pavilion continuation. The corners are rounded and the whole building has large windows with insulated “Termolux” colourful glass window panes.
8. Altri edifici: a fianco del padiglione servizi e sopra la piazza Morelli, si addensa una serie di edifici in una composizione fortemente espressiva: la centrale termica con rivestimento in clinker e i grandi finestroni; la metafisica ciminiera che sorge al livello superiore; l’edificio che ingloba cappella e laboratori di anatomia; le officine; l’autorimessa con l’interessante torretta semicircolare. 8. Other buildings: beside the service pavilion and above the Morelli Square, we find a very expressive building cluster : the thermic powerhouse in clinker with wide windows; the metaphysical chimney stack on the upper level; the chapel and the anatomy labs building; the workshops, the garage with an interesting semicirucular tower.
9. Terrazzamenti: la tipologia di sistemazione di versante indispensabile per poter realizzare un’ opera titanica sulle pendici scoscese. Le porzioni libere da costruzioni ospitano giardini, alberature, aiuole e camminamenti; il lungimirante disegno progettuale ha fatto sì che ogni livello sia fruibile e collegato con quelli adiacenti per permettere all’utente di godere della bellezza del paesaggio. 9. Terracing: this series of terraces, dividing the steep slope into a steplike system of flat narrow fields, was essential for the realization of such a titanic work. On the sections without buildings we find gardens, trees, flowerbeds and walkways; thanks to the farseeing design every level is usable and connected to the contiguous ones to enjoy the beauty of the landscape.
10. Giardino del ponte: inoltrandosi nel percorso naturalistico che dalla rotonda con pergolato del padiglione chirurgico giunge fino ai giardini dell’VIII e IX padiglione, si attraversa un ponticello sul torrente Rio, sistemato in questo tratto con briglie che formano una pittoresca sequenza di cascate. Il ponte ha un andamento a gradoni, ed è chiamato da molti “ponte giapponese”, in richiamo al celebre dipinto di Claude Monet. 10. Bridge garden: venturing into the naturalistic path starting from the rotunda with pergola at the surgical pavilion and arriving to the VIII and XI pavilions gardens, you cross a small bridge on Rio creek, whose bed has settled with basin weirs forming a picturesque series of waterfalls. The brige has built in steps and it is called “Japanese bridge”, evoking the famous painting by Claude Monet.
11. Giardini dell’VIII e IX pad.: laddove l’orografia non ha consentito la realizzazione di simmetrie non si è rinunciato alla razionalità, componendo gli spazi con aiuole geometriche comunque allineate con gli edifici di riferimento; parterre dagli angoli più acuti, pergolati e associazioni arboree più ricercate hanno trasformato gli estremi più remoti del parco in veri e propri tesori naturalistici. 11. VIII and XI pavilions gardens: where a symmetrical structure doesn’t occur in the orography, designers didn’t renounce to rationality and composed spaces with geometrical flowerbeds lined up with buildings of reference; squared parterres, pergolas and sophisticate combinations of tree types transformed the outer corners of the park into authentic naturalistic treasures.
12. Giardino del VI pad.: il giardino più rappresentativo fra quelli presenti, ha una struttura simmetrica per entrambi gli assi generatori dell’area, partenti da un’ aiuola centrale che, in questo caso, non ospita un elemento vegetazionale bensì architettonico: una fontana, simmetrica anch’ essa, a base quadrata con quattro piccole aiuole a semicerchio, una per ogni lato. 12. VI pavilion garden: this is the most representative garden and shows a symmetrical structure on both the axis that generate the area, whose centre has a flowerbed without a vegetal component, but an architectural one: a symmetrical fountain with a squared base and four small semicircular flowerbeds on each side.
13-14. I parchi gioco: i giardini allestiti ad utilizzo prettamente ludico hanno consentito da un lato di rendere più sopportabile la lungodegenza dei più piccoli, dall’altro di ricavare zone esclusive per le attività di aggregazione-ricreazione del personale, all’interno della struttura stessa, in una cornice naturale suggestiva e gradevole, nell’ottica più ampia di un “villaggio integrato”. 13-14. The playgrounds: Gardens designed for a specific recreational use, not only made the kids’ hospital stay more bearable, but also permitted the employees to find specific areas suitable for social and recreational activities inside the same site, placed in a suggestive and pleasant setting in order to emphasize the “integrated city” concept.
15. Le rotonde: elementi architettonici intimamente inglobati nella struttura del parco. Edicola/bar, bazar/merceria, panchine, fontane, pergolati, privilegiati siti per bellissime composizioni vegetali: ecco come un ingegnoso escamotage architettonico ha costituito un importante servizio sociale, offrendo ristoro, sosta e possibilità di aggregazione, in crocevia strategici dei vari camminamenti. 15. Rotundas: architectural elements throughly included in the park setting. News-kiosk/bar, bazar/shop, benches, fountains, pergolas were special locations for wonderful plant and flower arrangements. Here’s how a clever architectural trick created an important social service, offering resting places and common areas placed in strategic crossroads along the many paths.
16. Il cedro: della trentina di essenze arboree, sicuramente la regina dell’intero parco, per numerosità, dimensioni e portamento. Presente nelle due specie Atlantica e Deodara, nessuno ricorda un impianto artificiale tanto ben attecchito e sviluppato a più di 1000 m. s.l.m. Le chiome blu-verde e la fragranza del loro legno continuano a caratterizzare in maniera inscindibile l’Ospedale Morelli con il suo parco. 16. The cedar tree: Among the about thirty different tree species it is the park queen for number, dimension and growth habit. Both its species Atlantica and Deodara are present. Nobody can remember such a well rooted and developed land planted artificially with forest trees over 1000 metres above sea level. The blue-green crowns and their wood aroma continue to characterize the Morelli Hospital with its inseparable park .
L’edera e il glicine: strade, viali e ringhiere sono percorse in tutta lunghezza da strette aiuole dalle quali queste rampicanti si inerpicano sugli imponenti muraglioni di tenuta e sulle spettacolari arcate dove hanno fatto bella mostra di sé per decenni insieme a rose e a numerose altre specie floreali. Questi tappeti hanno abbellito e mitigato l’impatto antropico sul paesaggio circostante. The ivy and the wisteria: Most of the roads, boulevards and the balustrades are run by narrow flowerbeds where these climbing plants grow. They clamber over the massive containment walls and the spectacular arcade, where they showed off their beauty togehter with roses and other several flower species for decades. These forms of decoration embellished and mitigated the human impact on the surrounding landscape.
I viali, ma anche le strade, i sentieri, i camminamenti e i passaggi. I compagni delle lunghe passaggiate dei degenti sono stati profumati Tigli, Olmi, ma anche diverse varietà di Prunus e addirittura Ginkgo, tutti disposti nelle apposite mezzelune ricavate negli stretti marciapiedi. La volubilità delle chiome ha contrastato con l’apparente immutabilità dei sempreverdi circostanti. The boulevards, but also roads, trails, walking paths and passages. Parfumed Tilia, Elms, but also many types of Prunus and even of Ginkgo, all placed in the halfmoon shaped flowerbeds inside the narrow footpaths, have been like companions for the patients during their walks in the park. The stunning volubility of broad-leaved tree crowns contrasted with the apparent unchanging nature of the surrounding evergreen plants.